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INAF- Osservatorio Astronomico di Palermo

Introduzione

Stazione italiana di Sfax

In occasione dell’eclisse totale di sole del 30 agosto 1905, visibile dalla Spagna e dall’Africa del nord, gli astronomi dell’Osservatorio di Palermo organizzarono una spedizione osservativa a Sfax, in Tunisia. Dai territori ricadenti nella fascia di totalità, quando il Sole è interamente eclissato, è possibile visualizzare con maggiore accuratezza le protuberanze e la corona solare. Fino all’invenzione del coronografo nel 1930, la corona era osservabile solo durante le eclissi.

Le tecniche osservative del periodo si basavano sull’uso di telescopi, ai quali venivano adattati altri strumenti: lo spettroscopio, per analizzare la luce solare e quindi identificare gli elementi chimici presenti sul Sole; la macchina fotografica, per fissare i particolari e le fasi del fenomeno.

Non era la prima volta che da Palermo partiva un’iniziativa scientifica mirata alla osservazione di una eclisse solare: nel 1870 Gaetano Cacciatore, Direttore dell’Osservatorio di Palermo e Pietro Tacchini, astronomo aggiunto, avevano già coordinato per conto del Governo la missione scientifica degli astronomi italiani che si erano recati in Sicilia ad Augusta e a Gela.

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