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INAF- Osservatorio Astronomico di Palermo

Herschel e Piazzi - Herschel and Piazzi

Lettera di Herschel a Piazzi

Lettera di William Herschel a Giuseppe Piazzi (Londra, 8 febbraio 1789), allegata alla memoria On the Georgian planet and its satellites, contenuta nella Miscellanea Herschel.

Herschel ebbe molteplici contatti con il teatino padre Giuseppe Piazzi (1746-1826), fondatore e primo direttore dell'Osservatorio Astronomico di Palermo. Quest'ultimo, infatti, giunto in Inghilterra nel 1787, ebbe modo di conoscere Herschel durante la sua permanenza di circa due anni a Londra, in un viaggio propedeutico alla fondazione della Specola panormitana. La loro conoscenza fu, probabilmente, agevolata dalla comune appartenenza alla Libera Muratoria, che inseriva entrambi in un circuito culturale che ne agevolava le interazioni. Che i due abbiano lavorato insieme in Inghilterra, affiora dai loro contatti epistolari e dai diari di Caroline, nei quali l’astronoma descrisse un piccolo incidente occorso a Piazzi durante le osservazioni eseguite con Herschel nel suo osservatorio privato di Slough. Vi è poi una lettera, datata 8 febbraio 1789, e quindi coeva alla permanenza inglese di Piazzi, scritta dall’astronomo inglese e indirizzata al collega, conservata presso la Biblioteca della Specola palermitana. Essa è rilegata, nella Miscellanea Herschel, insieme alla memoria On the Georgian planet and its satellites, della quale la lettera fornisce alcune spiegazioni: Piazzi infatti, secondo quanto vergato nella missiva, si stava occupando della traduzione della pubblicazione di Herschel e chiese al “padre” di Urano alcune delucidazioni in merito alla scoperta. Oltre a contenere un disegno geometrico e risposte ai quesiti posti, nella lettera Herschel proponeva a Piazzi un incontro a Londra.

In seguito, dei successi astronomici del collega inglese Piazzi parlò in quattro missive pubblicate, prima, ad opera di Domenico Ragona e, poi, di Baccio Emanuele Maineri, che le diffuse nel volume del 1869 Su le scoperte di Herschel - Lettere del celebre astronomo Giuseppe Piazzi, edite per cura di B. E. Maineri (qui, l'esemplare della British Library, digitalizzato nel 2013 e reso disponibile online su Google Books).

Specchio di Herschel

Specchio di Herschel, W. Herschel, 1790.

L’occasione dei contatti londinesi tra i due astronomi fu particolarmente fruttuosa per il neo-astronomo italiano che ebbe così modo di acquistare per il nascente Osservatorio di Palermo un sofisticato telescopio riflettore di Herschel, giunto in Sicilia nel 1790, con tubo e cavalletto in mogano e corredato da un cercatore, da sette oculari e da due micrometri. Piazzi ne diede un’accurata descrizione nel suo volume Della Specola Astronomica. Dello strumento, che fu utilizzato solo per pochi decenni, oggi sopravvive soltanto lo specchio, custodito nella sua custodia originale in latta, all’interno di una scatola in legno, ed esposto nelle vetrine del Museo della Specola di Palermo.

Ritratto di William Herschel

Ritratto di William Herschel, G. Velasco, 1791. 

Dopo due anni di intenso e proficuo lavoro, al suo rientro in Sicilia nel 1790, Piazzi sentì l’esigenza di circondarsi delle immagini dei valenti colleghi conosciuti all’estero. Pertanto, commissionò al pittore neoclassico Giuseppe Velasco alcuni ritratti, tra i quali anche quello di William Herschel. Nel quadro è raffigurato di profilo, insieme a un globo celeste e a un libro di astronomia, cinto da rami di alloro e accompagnato da un cartiglio con l'iscrizione "Guglielmo Herschel nato in Hannover nel 1738. Scoprì il nuovo Pianeta li 13 marzo 1781". Oggi collocato nella Galleria degli strumenti mobili del Museo della Specola, il dipinto trovava inizialmente posto nella Sala Circolare dell’Osservatorio, dalla quale Piazzi, con il prezioso Cerchio di Ramsden, scoprì Cerere (1801), il primo asteroide. Inizialmente classificato come pianetino, fu poi identificato come appartenente ad una nuova categoria di oggetti celesti proprio da Herschel, che coniò il termine "asteroide". Piazzi non si sentì affatto gratificato dall’intuizione del collega inglese, poiché pensò che la proposta di Herschel potesse e volesse sminuire la sua scoperta. Lamentandosi della circostanza, scrisse all’amico Barnaba Oriani (1752-1832), direttore dell’Osservatorio di Brera: Si chiamino pure planetoides o cometoides, mai però asteroides [...] Se Asteroide deve chiamarsi Cerere, così dovrà pure chiamarsi Urano. La piccola rivincita di Piazzi risale al 2006, quando l’IAU (International Astronomical Union) ha promosso Cerere al rango di pianeta nano, che si è così definitivamente affrancato dall’appellativo di asteroide, proposto da Herschel e mal digerito da Piazzi.

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Lettera di Herschel a Piazzi

Letter from William Herschel to Joseph Piazzi (London, 8 February 1789), attached to the memoir On the Georgian planet and its satellites, contained in the Herschel Miscellaneous.

Herschel had many contacts with the Theatine father Joseph Piazzi (1746-1826), founder and first director of the Astronomical Observatory of Palermo. The latter, in fact, arrived in England in 1787, met Herschel during his stay of about two years in London, on a preparatory trip to the foundation of the Panormitan Observatory. Their contacts were probably facilitated by their common membership in Freemasonry. The fact the two astronomers worked together in England emerges from their correspondence and from Caroline's diaries, in which she described a small incident by Piazzi during the observations made with Herschel in his private observatory in Slough. There is also a letter, dated February 8, 1789, and therefore coeval with Piazzi's English stay, written by the English astronomer and addressed to his colleague, kept at the Library of the Palermo Observatory. It is bound, in the Herschel Miscellaneous, together with the memoir On the Georgian planet and its satellites, of which the letter provides some explanations: Piazzi in fact, according to what is written in the letter, was working on the translation of Herschel's publication and asked the "father" of Uranus some explanations regarding the discovery. In addition to containing a geometric design and answers to the questions posed, in the letter Herschel proposed a meeting in London to Piazzi.

Later, Piazzi spoke of the astronomical successes of his English colleague in four letters published, first, by Domenico Ragona and, then, by Baccio Emanuele Maineri, who published them in the 1869 volume Su le scoperte di Herschel - Lettere del celebre astronomo Giuseppe Piazzi, edite per cura di B. E. Maineri (here, the copy of the British Library, digitized in 2013 and made available online on Google Books)

Specchio di Herschel

Herschel's mirror, W. Herschel, 1790.

The occasion of the London contacts between the two astronomers was particularly fruitful for the Italian astronomer who was so able to purchase a sophisticated Herschel reflecting telescope for the nascent Palermo Observatory, which arrived in Sicily in 1790, with a mahogany tube and tripod and equipped with a finder, seven eyepieces and two micrometers. Piazzi gave an accurate description of it in his volume Della Specola Astronomica. Of the instrument, which was used only for a few decades, today only the mirror survives, kept in its original tin case, inside a wooden box, and exhibited in the showcase of the Museo della Specola in Palermo.

Ritratto di William Herschel

Portrait of William Herschel, G. Velasco, 1791. 

After two years of intense and fruitful work, on his return to Sicily in 1790, Piazzi felt the need to surround himself with the images of the talented colleagues he met abroad. Therefore, he commissioned some portraits to the neoclassical painter Giuseppe Velasco, including that of William Herschel. In the painting he is depicted in profile, together with a celestial globe and an astronomy book, surrounded by laurel branches and accompanied by a cartouche with the inscription "William Herschel born in Hanover in 1738. He discovered the new Planet on March 13, 1781" . Today placed in the Gallery of the portable instruments of the Specola Museum, the painting was initially placed in the Circular Room of the Observatory, from which Piazzi, with the precious Ramsden's Circle, discovered Ceres (1801), the first asteroid. Initially classified as a small planet, it was then identified as belonging to a new category of celestial objects by Herschel, who coined the term "asteroid". Piazzi did not feel at all gratified by the intuition of the English colleague, since he thought that Herschel's proposal could and wanted to belittle his discovery. Complaining about it, he wrote to his friend Barnaba Oriani (1752-1832), director of the Brera Observatory: Si chiamino pure planetoides o cometoides, mai però asteroides [...] Se Asteroide deve chiamarsi Cerere, così dovrà pure chiamarsi Urano. Piazzi's small revenge dates back to 2006, when the IAU (International Astronomical Union) promoted Ceres to the rank of dwarf planet, which thus definitively freed itself from the asteroid appellation, proposed by Herschel and poorly digested by Piazzi.